Wilfred R. Bion:

APPRENDERE DALL’ESPERIENZA

Per un neonato (un individuo) che ha avuto la fortuna di

a) vivere una situazione ambientale materna di REVERIE

b) di poter sperimentare una dose tollerabile dei 4 fattori presenti nella personalità psicotica (Prevalenza degli impulsi distruttivi ; Odio per la realtà; Sentirsi continuamente minacciato da un annientamento imminente e Precocità, fragilità e tenacia nelle relazioni d’oggetto e nel transfert - (Identificazione proiettiva massiva) si svilupperà in maniera sufficiente un apparato per pensare i pensieri.

Grazie a questo, per aversi il soddisfacimento non è più necessario che l’aspettativa (preconcezione) si incontri con una realizzazione strettamente corrispondente; se si è capaci di sopportare una frustrazione, che le realizzazioni siano negative o positive ha un’importanza relativa perché possa essere messo in moto il processo di apprendimento dall’esperienza (capacità negativa).

La personalità del neonato, come altri elementi ambientali, viene manipolata dalla madre. Se madre e bambino si pongono in giusto rapporto tra loro, l'identificazione proiettiva assume in questo rapporto un suo ruolo, che si svolge secondo le operazioni di un senso di realtà esiguo e rudimentale. Per lo più si tratta di una fantasia onnipotente che opera realisticamente (condizione normale dell'identificazione proiettiva).

Identificazione proiettiva "eccessiva", à fiducia eccessiva nell'ONNIPOTENZA INFANTILE.

L'identificazione proiettiva svela il proprio carattere di attività realistica quando diviene una CONDOTTA CALCOLATA TENDENTE A INDURRE NELLA MADRE QUELLE SENSAZIONI DI CUI IL NEONATO VUOLE SBARAZZARSI. Se egli avverte una sensazione di morte, può ricorrere a questo mezzo per suscitare nella madre la sensazione di stare per morire. Una madre equilibrata è in grado di accogliere la sensazione trasmessale e di rispondervi terapeuticamente, cioè in modo che il neonato senta di stare riprendendo dentro di sé la parte di personalità in preda alla paura, in una forma diventata però nel frattempo tollerabile.

Se viceversa la madre si mostra incapace di sopportare queste proiezioni, il neonato si vede costretto a `persistere in identificazioni proiettive sempre più frequenti e profonde; è probabile che questo incremento comporti, per la proiezione, una progressiva perdita del suo significato iniziale. Un'altra conseguenza è che la REINTROIEZIONE è pure effettuata con forza e frequenza analoghe alla proiezione.